Il cacciatore di draghi (Bompiani)

J.R.R. Tolkien

2004

Bompiani

96

“L’agricoltore si sentiva rispettato, e la fortuna gli arrideva. Il lavoro durante l’autunno e il primo inverno procedette bene. Tutto sembrava volgere al meglio – finché giunse il drago”.

“Aegidus de Hammo era un uomo che viveva nel bel mezzo dell’isola della Britannia. Il suo nome completo era Aegidus Ahenobarbus Julius Agricola de Hammo, perché in quell’epoca, molto tempo fa, quando quest’isola era ancora felicemente divisa in molti regni, le persone erano dotate di nomi altisonanti. Allora c’era più tempo, e c’era meno gente…”. Inizia così la storia ironica e divertita che narra la vicenda d’un contadino abitudinario e un po’ fanfarone, costretto dalle circostanze a dar la caccia a un drago, di cui riesce ad avere la meglio, diventando ricco e rispettato tanto da essere eletto re. La fonte sarebbe un’antica cronaca in Latino contenente il resoconto delle origini del Piccolo Regno, dove il racconto è ambientato. Ma si tratta soltanto di un espediente. Tolkien vi ricorre non già per dare credibilità al suo narrare, ma per creare un mondo metastorico, senza precise coordinate spazio-temporali, un’atmosfera da fiaba, un universo immaginario popolato di draghi e di giganti in cui però possiamo ritrovare qualcosa che incontriamo nella realtà di tutti i giorni. Fiabesco e concretezza di particolari si mescolano dunque con somma maestria nelle mani dell’autore per conquistare i lettori, grandi e piccoli.


Indice

Prefazione
Cap. I
Cap. II
Cap. III
Cap. IV
Cap. V
Commiato

Note

Isabella Murro

Farmer Giles of Ham
George Allen & Unwin (1949)

- Einaudi, Torino 1975-1993 (in traduzione di Carlo Pennati);
- Einaudi, Torino 1988 (con ill. di Pauline D. Baynes, a cura di C. Minoia e M. Bordonali);
- Rusconi, Milano 1998; Bompiani, Milano 2000
Riedito nel 2005 da Bompiani nell'edizione a cura di Christina Scull e Wayne Hammond, ed. it. a cura di Lorenzo Gammarelli