Isil, la Luna nella Terra di mezzo

La scorsa notte abbiamo assistito allo straordinario spettacolo di quella che, a detta degli astronomi, è stata l’eclissi lunare più lunga del secolo. Ma vi siete mai chiesti come l’avrebbero interpretata gli abitanti della Terra di Mezzo?

Da un lato i popoli in possesso delle conoscenze più avanzate, come Elfi e Uomini dell’Ovest, quasi certamente avevano maturato un’ottima conoscenza di astri e corpi celesti nel corso di lunghi secoli di osservazioni astronomiche, ma d’altro canto vi sono anche molte leggende che trattano della Luna e del Sole in modo molto più romantico e suggestivo. Ad esempio, secondo varie concezioni la Luna era legata ad un’entità o personalizzazione maschile; celeberrimo è il caso di Tilion, l’Uomo Nella Luna dei miti elfici. Questa visione corrisponde a quella della mitologia dell’Europa settentrionale, in particolare per i norreni Máni era il dio lunare maschile (mentre Sól ne era la controparte solare femminile), al contrario di altre mitologie in cui alla Luna veniva attribuita personalità femminile (è il caso delle divinità greco-romane: Luna, Selene, Ecate…), Presso i Númenóreani, per lungo tempo amici devoti dei Priminati, la concezione elfica aveva attecchito ed era stata mantenuta: un volume della History of Middle-earth, Sauron Defeated, registra che gli abitanti dell’Ovesturia chiamavano il Sole e la Luna rispettivamente Ûri e Nîlû, ma questi due astri avevano anche i nomi collettivi di Ûriyat (“Due Soli”) o Ûrinîl(uw)at (“Due Sole-Luna”) .

La versione più antica, tramandata nel Silmarillion, narra che in seguito all’oscuramento di Valinor dovuto alla drammatica distruzione dei Due Alberi, Telperion, l’Albero Bianco, poco prima di cedere al freddo abbraccio della morte diede un ultimo Fiore d’Argento: secondo la tradizione degli Antichi Giorni, Aulë e il suo popolo costruirono un vaso per trasportarlo nel firmamento, dove Tilion, uno dei cacciatori di Oromë, ebbe il compito di guidare la Luna nuova attraverso la volta celeste.

Si dice che questo episodio abbia segnato l’inizio della Prima Era. Ma dopo sette “giorni” lunari, Arien, la Fanciulla del Sole, fece per la prima volta mostra di sé. La prima Luna era assurta nel cielo sopra Valinor all’estremo ovest del Mondo, ma Varda stabilì che sarebbe dovuta passarvi di sotto per poi sorgere in Oriente, come avviene ancora oggi. Ma secondo le leggende degli Elfi Tilion non era costante nel mantenere la rotta stabilita: a volte dimorava troppo a lungo sotto la terra, altre volte compariva in cielo assieme al carro solare di Arien. Egli ne era infatti fortemente attratto e finì per avvicinarvisi troppo, causando quindi l’annerimento di una faccia della Luna.

Vi sono anche altri racconti leggendari, ben più drammatici: altri due volumi della HoME, The Lost Road e The Shaping of Middle-earth, sembrano addirittura rivestire della narrazione mitologica un episodio che ha tutte le caratteristiche della catastrofe cosmica! Si dice che verso la fine dei tempi Melkor scoprirà il modo di scardinare la Porta della Notte, dopodiché distruggerà sia il Sole che la Luna – e al giorno d’oggi le più avanzate osservazioni astronomiche hanno confermato che esistono varie cause che potrebbero portare a eventi distruttivi di questo genere, dalle supernovæ ai lampi gamma. Chissà!