J.R.R. Tolkien visto da Stefano Giuliano

Poco più di cinque anni fa usciva nelle librerie una ben riuscita riedizione dell’analisi comparativa dei temi de Il Signore degli Anelli, frutto delle fatiche intellettuali di Stefano Giuliano – amico e collaboratore della nostra Società di provata fedeltà nel tempo (ormai lungo!). In occasione della “ricorrenza” vogliamo riportare l’attenzione su questo volume, che nelle pagine dell’editore veniva presentato con queste parole a firma di Luca Siniscalco:

La componente connessa all’impianto mitico, simbolico ed archetipico di Tolkien è oggetto del recente saggio di Stefano Giuliano, J. R. R. Tolkien. Tradizione e modernità nel Signore degli Anelli(Edizioni Bietti, Milano 2013). Si tratta dell’edizione riveduta – di fatto esito di una sostanziale riscrittura – del volume Le radici non gelano (Ripostes, Battipaglia 2001) la quale, attraverso un’esposizione lucida e coinvolgente, si pone l’arduo compito di proporre una nuova chiave di lettura de Il Signore degli Anelli, unendo ipotesi ermeneutiche eterodosse ad un valido apparato scientifico, basato su una bibliografia davvero sterminata. 

[Qui l’articolo completo].

Anche Mauro Scacchi, sul suo blog, ne aveva pubblicato una recensione: siamo lieti di riproporvela, con il permesso gentilmente concesso dall’autore.


In attesa del film “Lo Hobbit. La desolazione di Smaug”, tra una settimana nelle sale italiane, ci si può immergere nella Terra di Mezzo grazie ad un testo unico nel suo genere: “J.R.R. Tolkien. Tradizione e modernità nel Signore degli Anelli”(Bietti, 2013). Pubblicato per la prima volta con il titolo “Le radici profonde non gelano. Il conflitto fra tradizione e modernità in Tolkien” (Ripostes, Salerno 2001), derivato a sua volta dalla tesi di laurea dell’autore, “Il rito d’iniziazione come esodo. Tolkien e il tramonto dell’occidente” (subito viene in mente Spengler), il volume si ripresenta oggi profondamente rivisto ed aggiornato. Ospita il testo la collana Archeometro diretta da Andrea Scarabelli, fucina di proposte dal grande valore culturale. L’autore, Stefano Giuliano, classe ‘64, ha collaborato con la cattedra di Storia delle Religioni all’Orientale di Napoli, si è occupato di immaginario religioso, medievale e letteratura cavalleresca scrivendo per riviste specialistiche. Diverse antologie legate a Tolkien hanno incluso suoi lavori ed è stato responsabile di “Minas Tirith”, testata della Società Tolkieniana Italiana. Il libro vanta una prefazione di sicuro spessore, “Alla ricerca delle radici della narrativa tolkieniana”, scritta da uno dei maggiori conoscitori del professore oxoniense, Gianfranco de Turris. Ivi si legge: «un saggio che analizza influenze e suggestioni che stanno al fondo della narrativa tolkieniana, con speciale riguardo al “Signore degli Anelli”, ricorrendo proprio a quegli strumenti d’analisi sino ad oggi poco approfonditi, quali la storia delle religioni, l’antropologia culturale, la mitologia indoeuropea, l’epica medievale, i romanzi arturiani, le chansons de geste e le saghe norrene che gli consentono d’individuare non solo il senso simbolico di personaggi e azioni, ma anche archetipi di eventi e personaggi, idealtipi che si sono trasmessi dalle origini della civiltà, funzioni e meccanismi ancestrali». Da un’intuizione di Franco Cardini, il viaggio della Compagnia dell’Anello e in special modo di Frodo assurge a percorso iniziatico di morte e resurrezione, di andata agli inferi e ritorno. Dalla Contea a Mordor si snodano catabàsi (discesa nei Tumuli, a Moria, a Mordor) e successive riemersioni in cui i personaggi si scoprono cambiati, più saggi e indipendenti. Le comparazioni con i miti classici e cristiano-giudaici sono puntuali ma ancor più lo sono i rimandi alle leggende celtiche e norrene da cui Tolkien prese l’argilla per comporre le figure e le storie del suo Secondary World. Il Lord of the Rings è stato definito «la fiaba più lunga del mondo» e come tale affonda le radici nel substrato mentale del passato; è quindi possibile una sua lettura attraverso la tripartizione funzionale con cui Dumézil analizzò gli indoeuropei. A “Il Maestro della Terra di Mezzo” di P.A. Kocher (Bompiani, 2011) ed altre opere significative, quali quelle di Thomas Shippey e di Gulisano, si aggiunge ora l’eccezionale tomo di Giuliano, ricco di spunti e riflessioni nonché dotato di vasta bibliografia e di ampio apparato di note. Sulla scorta dei pensiero di Eliade e dello stesso Tolkien sul simbolismo delle fiabe, l’autore dona alla saggistica italiana un gioiello raro in cui il sacro si scontra con lo scientismo, Gandalf, Aragorn e Frodo contro Sauron e Saruman. Un piacere inaspettato per ogni vero appassionato di Tolkien.

[Fonte https://mauroscacchi.wordpress.com/2013/12/07/tutti-i-segreti-del-signore-degli-anelli-in-j-r-r-tolkien-di-stefano-giuliano/]