Un anno fa arrivava la notizia della scomparsa di Christopher John Reuel Tolkien.
Per tramandare la testimonianza della sua incessante opera di diffusione degli scritti inediti di suo padre, invitiamo a ripercorrerne le tappe nello speciale sul sito di Tolkien Italia In memoria di Christopher Tolkien e a trascorrere il pomeriggio in web radio, con la puntata speciale su La Voce di Arda.
Noi continueremo ovviamente a rendere testimonianza ai due grandissimi personaggi, grazie ai quali siamo qui a condividere con tutti voi la bellezza e la magia della Terra di Mezzo: ai Tolkien va il nostro più sentito grazie e il nostro impegno a rendere sempre il dovuto merito a ciò che ci hanno lasciato.
https://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2021/01/72074383_2159537130814475_7424930614245064704_o.jpg10001692Gianluca Comastrihttps://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2016/06/logo_sti2.pngGianluca Comastri2021-01-16 16:36:272021-01-16 16:36:32Tributo a Christopher Tolkien
Carissime e Carissimi, a tutti voi il nostro miglior augurio di un 2021 che riporti serenità e sia occasione di riprendere a fare progetti, in ogni ambito della vita quotidiana.
Da parte nostra, l’unica pausa che ci prenderemo sarà quella per trascorrere le festività: sebbene le difficoltà del 2020 non siano ancora risolte, stiamo continuando a definire il nostro programma di attività ed eventi per i prossimi mesi. Il primo appuntamento, ovviamente, è l’imminente Brindisi al Professore il prossimo 3 gennaio, che vi invitiamo a condividere anche con noi e con la rete dei canali social. Per il resto, non appena la situazione consentirà di svolgere eventi pubblici in sicurezza, stiamo già lavorando a una serie di possibili appuntamenti per ricominciare a far festa tutti assieme, ovviamente in pieno spirito della Terra di Mezzo.
Continueremo poi a seguire le vicende delle traduzioni italiane delle opere tolkieniane, ma la novità editoriale dell’anno sarà di sicuro The Nature of Middle-earth, che sarà pubblicato il 24 giugno 2021 con la curatela dello studioso di Lungo corso Carl F. Hostetter ed è stato annunciato come un tredicesimo volume non ufficiale della serie di The History of Middle-earth. Si sa che conterà alcuni scritti inediti di J.R.R. Tolkien, a riprova che c’è ancora un certo ammontare di materiale originale ancora da pubblicare: da quanto anticipato sino ad ora, tratterà argomenti sui quali i fan di Tolkien hanno dibattuto a lungo, tra cui l’immortalità degli Elfi, le terre di Númenor e Gondor, la natura dei Valar e persino chi potrebbe farsi crescere la barba. Alcuni di questi dibattiti potrebbero così trovare finalmente una risposta definitiva!
Ricordandovi che è aperta la campagna dei tesseramenti e dei rinnovi per la nostra associazione, vi aspettiamo a braccia aperte per un nuovo anno da trascorrere assieme a voi e a Tolkien!
https://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2018/01/TolkienBirthdayToast.jpg500851Gianluca Comastrihttps://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2016/06/logo_sti2.pngGianluca Comastri2021-01-01 16:35:322021-01-01 16:35:36Buon nuovo anno con Tolkien!
Cosa lega il capodanno della mitologia celtica, Samhain, e la Terra di Mezzo? Tutto porta a ritenere che anche i Popoli Liberi descritti da Tolkien tenessero conto delle fasi stagionali. È attestato che i nostri amati Hobbit festeggiavano la Mezzestate e il Mezzinverno, grosso modo corrispondenti al periodo dei due solstizi: per cui, anche se non vi sono dirette testimonianze di un analogo momento dedicato all’inizio della stagione buia, possiamo pensare che soprattutto in ambiente rurale si svolgesse qualche usanza locale volta a prepararsi alla stagione del riposo invernale in attesa del risveglio primaverile.
Sia come sia, pensiamo che nelle notti attorno a questa particolarissima e suggestiva ricorrenza sia appropriato qualche momento per meditare sulle narrazioni del Professore. Noi lo faremo partecipando a La Notte di Mezzo – Halloween: Il Passaggio, evento organizzato dall’associazione culturale Argot che quest’anno giunge alla sua terza edizione.
A causa dell’emergenza sanitaria in corso e del recente inasprimento dei necessari provvedimenti restrittivi, l’organizzazione può garantire solo le modalità consentite dalle disposizioni vigenti; pertanto, l’evento si svolgerà esclusivamente per mezzo di videoconferenze e sono stati espunti dal programma, forzatamente, i consueti spettacoli di piazza e gli allestimenti nel quartiere medioevale. I video saranno fruibili sul canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCEdEMcTiJkl6gfrtaDI_sig e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Argot.LaNotteDiMezzo/.
Il calendario delle conferenze, tutte con orario di inizio previsto per le ore 18, è il seguente:
30 ottobre – Luigi Pruneti / Il terrore della luna piena: i licantropi figli della notte
3 novembre – Gianluca Comastri / Le lingue degli elfi: la trasmissione del pensiero, la parola e la comunicazione tra i due mondi
5 novembre – Monia Montechiarini / Le Streghe e le pratiche magiche tra Italia e Nord Europa, ricostruite dai manoscritti, nella notte di Samonios o di mezzo
7 novembre – Dario Giansanti / La notte di Samhain: la ruota del tempo nel mito celtico
Si prevede inoltre l’inserimento di alcune videoconferenze in collaborazione con Astronomitaly, per le quali i dettagli sono ancora in via di definizione.
Si terrà inoltre la premiazione dei primi tre classificati della prima edizione del concorso Premio Stregatto – Il Cappello della Strega.
Altre informazioni di seguito, nel comunicato stampa ufficiale dell’evento:
Torna La Notte di Mezzo – Halloween Il Passaggio in versione Covid19. Dalla Strega alla Befana.
Per il terzo anno consecutivo torna, anche se in formato Covid, “La Notte di Mezzo – Halloween Il Passaggio”, l’evento organizzato dall’associazione culturale Argot con spettacoli e iniziative di piazza, uniti a conferenze e convegni di approfondimento su tutto ciò che gravita intorno al mito, alle leggende, alle favole, ma anche alle tradizioni, alla storia, al simbolismo, al romanzo fantasy. La Notte di Mezzo, dal suo esordio nel 2018, ha avuto immediatamente un grande successo, registrando il tutto esaurito nella meravigliosa Sala Regia di Palazzo dei Priori, luogo privilegiato degli appuntamenti culturali, e portando in piazza tantissime persone, dai bambini agli adulti. Tutti, ogni anno, si calano nel loro personale e più intimo mondo della fantasia, vestendo i panni dei loro personaggi preferiti, che siano streghe, maghi, fantasmi, o altre bizzarre figure, facilitati nella loro interpretazione dagli allestimenti a tema nel quartiere medioevale, che si trasforma ben presto in un tempo e in una terra di mezzo tra realtà e fantasia, pronta ad accogliere l’incontro dei mondi. Quest’anno, purtroppo, la pandemia ha stravolto e quasi depennato il panorama culturale, cancellando, tra gli altri, e pro tempore, anche il nostro proverbiale detto: “Dolcetto o Scherzetto?”. Tutte le iniziative e gli spettacoli di piazza della Notte di Mezzo quest’anno non si terranno. Ma “Halloween – ll Passaggio” non è solo questo. L’evento è anche un momento di approfondimento culturale, che quest’anno sarà riproposto in versione on line. Dalla Strega alla Befana, dal 30 ottobre alla prima metà di gennaio, si aprirà un calendario di appuntamenti con cui, grazie ai nostri relatori, entreremo nel mondo di elfi, lupi mannari, streghe, esploreremo la cultura celtica, viaggeremo nel cosmo in 3d, entreremo nei miti, nelle leggende, nelle credenze e nelle tradizioni che colorano certe realtà di quelle sfumature magiche che ci soggiogano piacevolmente, e da sempre, nel profondo. Un calendario realizzato grazie al patrocinio e alla collaborazione dell’Ateneo Tradizionale Mediterraneo rappresentato dal dott. Romeo Gatti e della Società Tolkeniana Italiana del presidente Ninni Dimichino, altro autorevole partner della terza edizione della Notte di Mezzo. Quello delle streghe è un mondo un po’ particolare: è stata una realtà storica drammatica, segnata da suggestioni e credenze dalle conseguenze tragiche, che il tempo, però, ha saputo incastonare in modo permanente sullo sfondo dell’immaginario collettivo, con i contorni di una verità capace di racchiudere, senza svilirsi, quello scenario indefinito, dove anche alla fantasia è concesso di compiere licenziosamente i suoi piacevoli e divaganti voli, senza togliere credibilità alla narrazione, riappropriandosi di quella magia innocua, e non condannabile, che appartiene alla sfera sognatrice dell’uomo. È un tempo e una terra di mezzo, dove ciò che è vero, convive con ciò che è solo immaginato, o dettato dalla suggestione, un momento in cui ogni cosa non ha più un perimetro prestabilito e, senza distinzione, diventa possibile. Gli incontri inizieranno con Luigi Pruneti (Ateneo Tradizionale Mediterraneo), saggista, scrittore ed esperto di esoterismo che inaugurerà anche questa terza edizione della Notte di Mezzo con la conferenza dal titolo: “Il terrore della luna piena: i licantropi figli della notte” il 30 ottobre alle ore 18. Entreremo, quindi, nel fantastico mondo degli elfi, il 3 novembre alle ore 18.00 con Gianluca Comastri della Società Tolkieniana Italiana che parlerà delle “Lingue degli elfi: la trasmissione del pensiero, la parola e la comunicazione tra i due mondi”. Il 5 novembre 2020 alle ore 18 sarà la volta di Monia Montechiarini, autrice del saggio storico “Stregoneria: crimine femminile. Il caso di donna Prudentia, la Lamia di Blera e altre streghe”, arrivato nella rosa dei 5 finalisti al Premio Italia Medioevale. Monia Montechiarini, nella sua attività di giurista, si è appassionata alla living history e ha ricostruito i processi contro le imputate per stregoneria ed eresia in età medievale e rinascimentale e le vicende di importanti figure femminili delle due Guerre Mondiali. La rassegna sulla stregoneria da lei ideata, prosegue in tutta Italia, fino ai lavori in Scozia. Il suo studio dà luce alla storia del passato con progetti europei e collaborazioni con enti importanti di Lettonia, Spagna, Cipro, Slovenia ecc. Autrice di alcuni articoli per Focus Storia Wars, Montechiarini sarà presente alla Notte di Mezzo con: “Le Streghe e le pratiche magiche tra Italia e Nord Europa, ricostruite dai manoscritti, nella notte di Samonios/ o di mezzo”. Il 7 novembre alle ore 18.00 porterà il suo contributo Dario Giansanti, altro studioso del settore, che parlerà della “Notte di Samhain: la ruota del tempo nel mito celtico». È proprio tra questo popolo, stanziato in gran parte del vecchio continente, fino in Italia, che affonda le sue radici Halloween. Un momento dell’anno ispirato da antiche tradizioni che, non solo appartengono alla cultura occidentale, ma vivono in usanze diffuse in Italia un po’ in tutte le regioni. Nei prossimi giorni, con l’evolversi del calendario degli appuntamenti, entreremo nel vero significato di Halloween, per scoprire, come spiega il professor Pruneti che « Tradizioni simili sussistevano in Friuli, Veneto, Emilia e Romagna, Puglia, Calabria e Sardegna». Il “Dolcetto o scherzetto?” ha un sapore italiano, rintracciabile nella ritualità con cui si aspettava il ritorno dei morti «considerati i custodi dei semi e quindi in grado di propiziare un buon raccolto», spiega ancora il professor Pruneti. Usanze in cui la «questua ritualizzata», il moderno «dolcetto o scherzetto», esercitava un ruolo chiave nelle pratiche finalizzate a guadagnarsi il favore dei defunti, anch’esse connotate da un attivo protagonismo dei bambini. Nella serie di incontri da Halloween alla Befana, scopriremo di più su questo e tanti altri argomenti.
Quest’anno la terza edizione della Notte di Mezzo inaugura anche il primo “Premio Stregatto”, con il concorso “Il Cappello della Strega”, con la partecipazione del liceo artistico F. Orioli e il corso di moda professionale F. Orioli. Causa Covid19 i cappelli saranno presentati e illustrati on line il 31 ottobre sui canali web dell’evento.
La Fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione; né smussa l’appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà.
[J.R.R.Tolkien – Sulle fiabe, in Albero e Foglia]
Il 2 settembre 1973 a Bournemouth, Regno Unito concludeva il suo percorso terreno il nostro padre spirituale, J.R.R.Tolkien all’età di 81 anni.
Il suo lascito comprende opere accademiche di importanza fondamentale sulla lingua inglese, tra le quali un elenco sommario delle sole più eclatanti comprende: contributi all’Oxford English Dictionary, una traduzione del Beowulf e la creazione di un’intera mitologia, come mostrata in The Hobbit, The Lord of the Rings e The Silmarillion.
Stasera, alle 21, per l’occasione diamo appuntamento a tutti voi sulla web radio La Voce Di Arda per una puntata tutta dedicata a letture e testimonianze di quanto la Terra di Mezzo sia stata ispirazione profonda per il Professore – e quanto lo sia ancora oggi per tutti noi.
Nato il 3 gennaio 1892 a Bloemfontein, Sudafrica, John Ronald Reuel Tolkien è stato uno scrittore, filologo, glottoteta, accademico e linguista britannico.
Luminare nel campo della filologia comparata e dell’anglistica, è l’autore de “Il Signore degli Anelli” e di altre celebri opere riconosciute come pietre miliari della letteratura mondiale, quali “Lo Hobbit” e “Il Silmarillion”, oltre che di una serie di studi sui miti nordici (“La caduta di Artù”, Sigurd e Gudrún”, “Beowulf” solo per citarne alcuni).
Fu Rawlinson and Bosworth Professor di antico inglese dal 1925 al 1945 e Merton Professor di lingua e letteratura inglese dal 1945 al 1959 presso l’Università di Oxford, dove contribuì alla creazione del New Oxford English Dictionary.
Fu amico intimo di C. S. Lewis, insieme al quale fu membro di un informale gruppo letterario conosciuto come Inklings: fu inoltre membro della Royal Society of Literature.
Nel 1972 Tolkien ricevette la laurea honoris causa all’Università di Oxford e fu insignito dalla regina Elisabetta dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico
I suoi scritti hanno ispirato molte altre opere, dando vita a un vero e proprio filone: hanno tuttora un effetto duraturo su tutto il genere, al punto che Tolkien può essere considerato come uno degli autori più importanti del suo secolo e non solo. La sua riscoperta della mitologia e dell’epica, il modo mirabile in cui le ha riproposte in un’opera letteraria contemporanea rimangono una vetta ineguagliata nel panorama culturale mondiale.
Giovedì 16 luglio alle 21.00 in piazza Roma Patrizia Spadon e il nostro Paolo Paron sono stati ospiti di PordenonePensa. L’evento, inserito nella rassegna “Notti di Mezza Estate”, si è tenuto in collaborazione con il Comune di Roveredo in Piano e la Pro Roveredo.
Col pretesto di trascorrere un po’ di tempo insieme parlando di miti e leggende, di grandi foreste, come quella di Teutoburgo, dove Velleda, donna sapiente,völva (donna sciamano), nota in tutto il mondo celtico e germanico, traeva auspici e incanti, di conoscere più da vicino i druidi vestiti di bianco e le banduri: druidesse non meno famose e potenti del mondo celtico, per arrivare fino alle terre dell’Italia nordorientale dove incontrare i benandanti, che tanto avevano in comune con i loup garou bretoni e i lupi mannari del centro e nord Europa, nulla può tirare le fila e riassumere i contenuti di queste leggende meglio della mitologia della Terra di Mezzo.
In questo quadro dunque il percorso giunge al racconto della nascita di Arda e della discesa dei Valar in questo nostro mondo, così come J.R.R. Tolkien lo aveva pensato prima di creare le sue splendide opere letterarie. Le agane delle montagne friulane, le Huldre del mondo scandinavo, anche qualche simpatico folletto irlandese, insieme ai nostri sbilfs rimandano tutti alla stessa culla di miti e leggende. Ascoltando alcune delle tante storie che i nostri nonni narravano nelle stalle, nelle fredde notti d’inverno, la suggestione si completa e si percepisce il legame che ancora ci unisce ai miti di tutti i tempi.
Lo scopo della serata è naturalmente di ricreare le atmosfere di un mondo magico e antico, dimostrando che ancora oggi hanno il loro posto di rilievo nella nostra cultura e che miti, leggende e favole hanno molto in comune, a partire dalle origini, e fanno parte di una catena di trasmissione del sapere popolare che non si interrompe mai.
Ma con l’occasione è stato mostrato, chicca finale, un breve estratto video, in anteprima mondiale e già validato da Medusa Film, de Il Signôr dai Anei – La Compagnie dal Anel. Si tratta del primo doppiaggio al mondo fatto in una lingua minoritaria: il friulano.
Il video è stato realizzato da Aulùs Doppiaggio, con la nostra collaborazione e quel pizzico di esperienza che viene dall’aver contribuito anche ai famosissimi film dei primi anni Duemila. L’iniziativa è presentata anche attraverso un sito web dedicato: https://www.ilsignordaianei.com, dove naturalmente la parlata locale la fa da padrona – ma non è impossibile per nessuno seguire l’andamento dei lavori e lo stato di aggiornamento generale.
Non sorprende il commento di Paolo a questa nuova iniziativa, che non poteva che essere:
Tolkien al cognoseve tantis lenghis e al fevelave anche el talian, graciis ai giovinis di Aulùs Doppiaggi cumò al fevele anche par Furlan.
Per il resto d’Italia che non è avvezzo alla bella cadenza del friulano:
Grazie ai ragazzi di Aulùs Doppiaggi potremo ascoltare i dialoghi di un Signore degli Anelli veramente particolare e curioso. Fin da quando ho letto il libro, oltre 40 anni fa, ho pensato ed immaginato la Contea come una parte del Friuli, ma mai avrei pensato di ascoltare Gandalf e Frodo parlare in friulano. Bellissimo!
La serata è stata raccontata anche dal TG RAI locale:
Anche per quest’anno la Società Tolkieniana promuove il Tolkien Reading Day, nel giorno in cui si dedica un momento per leggere o rileggere il proprio passo preferito delle opere del Professore.
Il tema scelto dalla Tolkien Society per il 2020 è Natura e Industria.
Siamo a disposizione per dare supporto in tutti i modi in cui potremo a chiunque vorrà indire momenti di lettura, nei modi che l’attuale situazione ci permette. Vi invitiamo poi a dare notizia di come trascorrerete questa ricorrenza, condividendo le vostre foto o i vostri video o semplicemente annunciando quale passo avete scelto di leggere, in uno di questi canali:
commentando alla pagina TolkienReading Day sul sito web della Tolkien Society
Come spunti per la lettura vi possono essere, a titolo di esempio, i capitoli “La Vecchia Foresta”, “Barbalbero”, “Lothlórien”, “Il Fosso di Helm” e “Percorrendo la Contea” da Il Signore degli Anelli, “Foglia di Niggle”, Beren e Lúthien e le lettere 75, 78, 131, 155 e 181 di Tolkien. Aggiungiamo il saggio di Stefano Giuliano Paesaggi come Metaspazi, dalla nostra Biblioteca dei Quattro Decumani appena inaugurata.
Da segnalare poi un raduno online non ufficiale (ma molto interessante) che si terrà in streaming su Discord, la cui partecipazione richiede di creare un account gratuito. Il link per unirsi alle letture è https://discord.gg/ZJfh7xD, per chi preferisce solo seguire ci sarà una copertura integrale su Youtube a cura della Deutsches Tolkien Gesellschaft (https://www.youtube.com/channel/UCerbg8qXXeiQEvxq7u6Kz6w). Per qualsiasi altro dettaglio ci si può rivolgere a TolkienGuide, che promuove l’iniziativa. Tra i lettori ospiti che si sono offerti volontari per unirsi alla raccolta si segnalano nomi come Marcel Aubron-Bülles, Luke Shelton, John Garth, Carl Hostetter, Andrew Higgins, Jason Fisher, Brian Sibley, Dimitra Fimi, Clifford “Quickbeam” Broadway, James Tauber, Patrick M. Hausen, Chica Chubb, Sara Brown, Alan Sisto e Shawn Marchese di The Prancing Pony Podcast, Stephen Hunter, Bruce Hopkins, Mark Atkin, Lori Dungey, Jed Brophy, Becca Tarnas, Ted Nasmith, Anke Eissman, Joe Hoffman, Verlyn Flieger, Una McCormack.
https://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2019/03/TolkienReadingDay.jpg7681024Gianluca Comastrihttps://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2016/06/logo_sti2.pngGianluca Comastri2020-03-23 10:47:512020-03-23 10:47:56Tolkien Reading Day 2020: tra natura e industria
Mancano ormai pochi giorni al Tolkien Reading Day, il giorno dedicato alla lettura di brani tolkieniani o di ispirazione tolkieniana: per fornirvi un ulteriore spunto, abbiamo scelto questa scadenza per far partire uno dei nostri nuovi progetti culturali per il 2020. Si tratta di una raccolta di testi, liberamente scaricabili, che pubblicheremo con cadenza variabile, in cui vari autori illustreranno i temi della Terra di Mezzo che più hanno ispirato i loro studi e le loro riflessioni.
La Biblioteca dei Quattro Decumani nasce per iniziativa della Società Tolkieniana Italiana, in collaborazione con Eldalië, Tolkieniana Net e i Tolkieniani Italiani. Dal sodalizio di queste realtà scaturisce la presente collezione di testi in formato elettronico, comprendente sia inediti che brani già precedentemente pubblicati, che vengono diffusi a corredo degli articoli ospitati sui siti web dei proponenti. La serie, aperiodica, propone approfondimenti e studi monografici dedicando ciascun numero a un argomento specifico, come invito alla lettura, alla riflessione e al confronto in merito ai temi principali che emergono dagli scritti di John Ronald Reuel Tolkien.
cercherà d’interpretare i principali luoghi descritti nel Signore degli Anelli come metaspazi, vale a dire luoghi nei quali idee e pensieri si oggettivano, si concretizzano, e si connotano fortemente in senso etico-estetico. Si tenterà, dunque, una lettura del Signore degli Anelli che passi per intero attraverso i paesaggi in esso descritti. Un’analisi dei luoghi – paesaggi soprattutto – che Tolkien descrive, e nei quali fa agire i propri personaggi.
https://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2020/03/unnamed.jpg415666Gianluca Comastrihttps://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2016/06/logo_sti2.pngGianluca Comastri2020-03-22 18:07:472020-03-22 18:07:51Una biblioteca per voi
Anche in questo particolare momento che tutto il Paese sta attraversando vogliamo tenere alta la speranza e guardare a tempi migliori. Per questo, con fiducia, diamo oggi l’annuncio che riguarda la nostra Festa a Lungo Attesa: HOBBITON XXVII.
L’appuntamento per il 2020 è fissato tra il 12 e il 13 settembre, approfittando nuovamente della splendida accoglienza di Manerba del Garda (BS): quindi anche per quest’anno il nostro evento principale avrà la cornice de I REGNI DEL NORD, in forma riveduta e ampliata per sfruttare pienamente tutte le risorse utili per accogliervi come meritate.
Naturalmente il programma di dettaglio, che diffonderemo più avanti, comprenderà tutto ciò che da sempre ci caratterizza: conferenze, spettacoli, musica, stand enogastronomici, giochi, artigianato, costumi…
Sarà il ritorno che tutti noi desideriamo, sin da oggi.
https://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2017/10/IMG_3357-e1570955452633.jpg640480Gianluca Comastrihttps://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2016/06/logo_sti2.pngGianluca Comastri2020-03-07 16:35:242020-03-07 16:35:30Hobbiton XXVII, ritorno ai Regni del Nord
Recentemente abbiamo avuto modo di entrare in contatto con Marcantonio Savelli e di approfondire la sua conoscenza. Nato a Bologna nel 1986, si è proposto in particolare per il suo esordio come autore letterario con un’opera prima interamente ispirata alla letteratura medievale, a partire dalla trama fino a giungere al metodo compositivo. Abbiamo così potuto constatare che l’autore è anche studioso di filosofia e appassionato ricercatore di storia e letteratura medievale: non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione per una ricca chiacchierata su tutto ciò che ci accomuna.
Da cosa è scaturita l’ispirazione a dedicarsi a un tema e a un’opera tanto affascinante, quanto inusuale nel panorama letterario nazionale?
Ringrazio prima di tutto per il complimento e
per questa intervista. Dove è nata l’ispirazione… Fortunato l’autore che sia
in grado di rispondere a questa domanda riguardo alla propria opera in modo
esauriente. Temo di non poterci nemmeno provare. L’ispirazione diretta
credo sia da ricercarsi, tra le altre cose, nelle letterature medievali, in
primo luogo l’epica di ogni latitudine, su tutti il Beowulf la Chanson
de Roland, i cicli arturiani, le saghe norrene, la Legenda Aurea e
altre agiografie, Chretien de Troyes e la lirica trobadorica in generale,
Dante. Tra gli antichi, l’Odissea inevitabilmente. Tra i moderni, mi vengono in
mente Melville, London, Scott, Borges, Yeats. Tolkien fa storia a se’. Ma se
parliamo di ispirazione in senso più lato, devo purtroppo avvertire di aver
letto molta filosofia. Pertanto credo che il problema letterario sia per me
posto innanzi tutto come problema filosofico. Senza fare nomi. Penso dunque che
sia corretto definire Erec un poema filosofico. Si può leggerlo come un
poema epico per trarne il piacere che si trae da un testo epico. Tuttavia il
mio intento era fare qualcosa di più di questo, ovvero suggerire al lettore una
meditazione sull’uomo non antico, ma moderno, o sulla crisi moderna, se si
vuole, vista non dal punto di vista della “letteratura di crisi”, ma
bensì da quello di un suo superamento. In realtà la distinzione è illusoria,
perché l’epica è, per sua natura, spontamentamente simbolica e quindi
filosofica. Ad ogni modo, ho tentato di scrivere un libro drammatico ma
ottimista, che mediti sul futuro facendo finta di parlare “solo” di
un passato immaginario. C’è forse qualcosa di Tolkieniano in questo?
Qual è stato il ruolo di Tolkien e delle sue opere in questo contesto creativo?
Non esito a dire che questo testo non
esisterebbe se un bambino di nove anni non avesse preso in mano Il Signore
degli Anelli per non più abbandonarlo. Una storia comune, credo, a molti di
coloro che leggeranno queste righe. Da allora ho letto e amato molti altri
autori, ma penso di poter dire che Tolkien sia l’influenza maggiore su Savelli
come essere umano e come scrittore. A prescindere ovviamente dalla qualità
letteraria e artistica, credo che nel mio testo ci sia molto di Tolkien. Ma la
ricetta ideale per scrivere un pessimo libro penso sia imitare gli
autori che si amano. Non si potrà mai eguagliarli, ma soprattutto si sta
imitando l’opera, non la mente e lo spirito che l’hanno creata. Si sta facendo,
per dirla con Platone, una copia di una copia. Da Tolkien penso di aver
attinto, soprattutto, la convinzione che si possa scrivere un’opera che parli
all’uomo moderno del suo destino e della sua felicità senza per questo rassegnarsi
alla modernità e alla crisi che essa porta con se’. E l’idea che certi temi,
tra cui quello del fantastico inteso come quel qualcosa che sfugge alla logica
calcolante, all’organizzazione come dominio… questo e altri temi nati
nell’Occidente medievale… possano essere recuperati e riproposti in chiave
nuova.
Come mai la scelta è caduta proprio sul metro allitterativo, che non è certo la tecnica compositiva letteraria più agevole?
Come tutti sappiamo, vi è un rapporto fra forma e contenuto. La forma, in un’opera d’arte, non è un abito che si possa smettere e sostituire a piacere. Non credo sia possibile, per intenderci, scrivere un poema allitterativo a tema non epico, o che parli del banale, del quotidiano, del triviale. O del moderno. Lo si potrebbe fare, certo, ma credo che il risultato sarebbe piuttosto ridicolo. La letteratura italiana non ha mai conosciuto l’allitterazione perché è molto più difficile comporre secondo tale metro in una lingua “romanza” che in una lingua germanica, come ad esempio l‘old english. Il motivo principale è piuttosto semplice. In old english, nonché nell’inglese moderno che in buona parte ne deriva, la stragrande maggioranza delle parole è accentata sulla prima sillaba. Siccome il metro allitterativo non si interessa di come una parola finisce, (come invece la rima), ma solo del suono delle sillabe dove cadono gli accenti, ecco che per chi compone è molto più facile pensare alle parole che iniziano con il tal suono, che non trovare mentalmente la parola che esprima ciò che vogliamo esprimere e allo stesso tempo che abbia la sillaba su cui cade l’accento corrispondente alle esigenze metriche. All’inizio del testo vi è una spiegazione della metrica utilizzata. Chi lo desidera può cimentarsi e verificare da se’. Ma detto questo, oltre al maggior tempo e alla fatica richiesti a comporre, di cui il lettore non ha motivo di preoccuparsi, oso sperare che i risultati non parlino a sfavore dell’adozione di tale metro anche per opere in lingua italiana. Questo poema epico, come tutti i poemi epici di ogni tempo e luogo, è fatto non per essere letto mentalmente, ma declamato ad alta voce. Ho provato a farlo e mi è parso che il risultato non fosse dei peggiori. Per questo l’ho portato a termine.
Sono in nuce o in lavorazione eventuali seguiti o altre opere dello stesso filone?
Tutto è possibile, ma credo che una scelta
stilistica così “forte”, nel senso di specifica e contenente in se’
un che di programmatico, difficilmente possa dar vita ad un genere. Vi è
qualcosa di facilmente esauribile in essa, in primo luogo l’implicita
dichiarazione di voler scrivere, nel ventunesimo secolo, un poema
allitterativo invece di un romanzo. Tolkien scrisse anche in metro
allitterativo, credo unico nel ventesimo secolo, ma potrei sbagliarmi. Gran
peccato che quel suo testo sia incompiuto. Tornando alla scelta formale,
personalmente non mi vedrei capace, invece, di scrivere un romanzo, forma
espressiva, come è noto, ben più recente e “giovane” dell’epica
stessa. In questo periodo sto lavorando ad una raccolta di racconti molto
brevi. Certo, io stesso, o qualcun altro, potrebbe scrivere altri poemi
allitterativi in lingua italiana, magari anche più lunghi o meglio scritti, ma
cosa aggiungerebbero al primo? A questa domanda faticherei a trovare risposte
convincenti.
Il ciclo della Terra di Mezzo può essere visto anche come una base di conoscenza da cui possono essere tratte altre ispirazioni che invitino a riscoprire e diffondere testi storico – mitologici?
Certamente. L’opera di Tolkien è (anche) il prodotto di una
profonda conoscenza del Medioevo occidentale. Se non ricordo male, egli
dichiarò di essersi proposto di creare una mitologia per l’Inghilterra, che non
ne aveva mai avuta una al pari del mondo greco-latino. Se davvero questo era il
suo intento, mio parere è che abbia fallito: egli creò invece, forse senza
volerlo, una mitologia per l’Occidente. Più si studia e si conosce il Medioevo
e la sua letteratura, più si apprezza Tolkien, e viceversa. Ciò detto, non si
intenda che l’operazione di Tolkien sia una mera emulazione antiquaria: sono
consapevole che vi è molto di più. Non credo serva ricordarlo. Tuttavia,
consiglio agli appassionati di Tolkien che siano alla ricerca di materiale
“nuovo” che permetta loro di provare almeno in parte suggestioni
simili a quelle prodotte in loro da Tolkien stesso, di considerare la lettura
di testi medievali, forse meno noti in Italia che in altri paesi. Naturalmente
la lista è nutritissima, ma il primo da menzionare è ovviamente il Beowulf,
che è un poema allitterativo. E’ a mio parere il più “tolkieniano”
tra tutti i testi antichi, ovviamente non a caso, dato che Tolkien ne era il
massimo esperto. Personalmente, pur nutrendo un’ammirazione altissima per
Tolkien, non mi definirei un grandissimo fautore del genere “Fantasy”
inteso come genere letterario contemporaneo. Il problema è che molti autori,
anche di successo, hanno poco da spartire con Tolkien. Si limitano, perlopiù, a
replicare i sintomi di un fenomeno, spesso senza averne compreso le qualità
profonde. Curioso che a dirlo sia proprio il sottoscritto, autore di un testo
che suppongo si possa definire “fantasy”. Ma forse gli intenti che mi
muovono sono differenti. Giudicherà il lettore.
A che pubblico si rivolge la sua opera?
Mi piacerebbe dire: a tutti. E’ un testo
poetico, e come tale un poco meno scorrevole di uno in prosa. Tuttavia, una
delle mie priorità è stato rifuggire il “poetichese”. Scrivere
“difficile” è facilissimo. Scrivere “semplice” è molto più
difficile. Spero, a tratti, di esserci riuscito. Una delle qualità dell’epica
medievale è la sua capacità di ottenere effetti dall’alto valore poetico
facendo uso di un linguaggio semplice. A volte perfino, all’apparenza, rozzo.
Vi troviamo parole di uso quotidiano preferite a parole auliche o ricercate. Ho
cercato di fare tesoro di questo accorgimento. Dopo molti anni di lavoro ho
raggiunto il risultato che desideravo. Non riesco a immaginare per la mia opera
un pubblico più adatto di coloro che amano profondamente Tolkien, dato che io
stesso sono uno di loro. E a tutti coloro che leggeranno l’Erec,
consiglierei di farlo ad alta voce, in compagnia, possibilmente di notte,
attorno ad un fuoco.
invitiamo tutti a seguire la puntata radiofonica sulla Radio “La Voce Di Arda”, che va in onda il prossimo 21 febbraio alle ore 21 (anche con il nostro appoggio), al link https://www.spreaker.com/user/simoneclaudiani: siccome questa traduzione de La Compagnia dell’Anello va criticata solo dopo averla letta, noi ascolteremo l’opinione di Costanza Bonelli – A Passion for Translation, che in tre ore esporrà a tutti una analisi seria, tecnica e scientifica del lavoro del traduttore di Melville e critico di Cesare Pavese Ottavio Fatica.
Si potrà intervenire in diretta, oltre che tramite il sistema di messaggi di Spreaker della puntata in corso, inviando messaggi su WhatsApp al numero 3342527396 per prenotare una domanda o un intervento in diretta.
https://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2019/11/a8f15eda80c50adb0e71943adc8015cf.jpg6281200Gianluca Comastrihttps://www.tolkien.it/wp-content/uploads/2016/06/logo_sti2.pngGianluca Comastri2020-02-09 11:55:062020-02-12 11:58:47La nuova traduzione: critica in diretta web radio
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